Innenansichten all’Università di Lipsia – Considerazioni


Mercoledì sera si è svolta la lettura poetica di brani tratti da “Innenansichten – Visti dall’Interno” , resa possibile dall’appoggio e dalla fiducia ripostami dalla prof.Margherita Siegmund e dalla prof.Uta Felten del dipartimento di Italianistica dell’Università di Lipsia.

Il fondatore di Lettrétage, Tom Bresemann, non è potuto intervenire, ma ho cercato di presentare al meglio questa operazione al pubblico tedesco e non solo.

Un pubblico eterogeneo, studenti e ricercatori tedeschi di cultura italiana , lettori ministeriali italiani e in più  “espatriati” italiani appassionati di letteratura, o semplicemente avidi di cultura italiana.

La lettura di alcuni testi dei 12 poeti italiani presenti nell’antologia (Andrea Inglese, Giuliano Mesa, Pierluigi Cappello, Andrea Ponso, Nina Maroccolo, Plinio Perilli, Viola Amarelli, Luigi di Ruscio, Natália Castaldi, Gianni Montieri, Lidia Riviello,  Francesco Forlani) si è svolta di fronte a un pubblico attento e attivo.

Più che una lettura, è stata infatti una discussione, grazie anche all’apporto dialettico del lettore ministeriale italiano dott.Nievo del Sal, e il supporto della prof.Siegmund e del pubblico italiano presente in sala.

La lettura di Andrea Inglese, Giuliano Mesa, Pierluigi Cappello, Andrea Ponso, Nina Maroccolo e di altri ancora è stata accolta con curiosità e entusiasmo, quindi.

Molta curiosità nello specifico per questi esiti così eterogenei, davvero “sguardi differenti che guardano nella stessa direzione”,  come ebbe a dirmi Plinio Perilli in occasione della conferenza berlinese.

Ma è stata anche lo spunto per parlare del territorio – evocato e non evocato dalle poesie stesse – , della sua storia, e soprattutto della sua “geografia umana”, che ciascuno di noi espatriati ha lasciato dietro di sé. 

Ed è stato anche uno spunto per riproporre termini che non vorremmo mai diventassero desueti: come “resistenza culturale”; di concetti come l’affermazione della necessità di riapproprazione di una vita  culturale dal basso:  cosa tanto più evidente e presente in noi italiani all’estero, in quanto di questa stessa vita letteraria e culturale del nostro Paese  siamo totalmente deprivati in terra straniera.